domenica 13 marzo 2016

le sedicenti camere a gas: Léon Degrelle

Léon Joseph Marie Ignace Degrelle 
(
Bouillon15 giugno 1906 – Málaga31 marzo 1994)
Il professore Robert Faurisson, un emerito ricercatore dell'università di Lione, ha messo in discussione l'esistenza delle camere a gas, affermando che tali camere non sono mai esistite nei campi di concentramento tedeschi, e che la Shoah è una enorme truffa politico finanziaria ai danni del popolo tedesco e di quello palestinese. Un disegno perverso al fine di favorire la nascita dello stato di Israele e di estorcere denaro a favore del sionismo internazionale. Nel 1978 Faurisson persuaso dell'inesistenza delle camere a gas, sollecitava gli storici ad aprire un dibattito sul tema, e invitava chiunque a presentare prove incontrovertibili della loro esistenza e del loro funzionamento.

L'uomo della strada, ovviamente, non ha i mezzi di ricerca che possiede un professore universitario. Non può passare dieci anni per fare delle indagini. Ma riflettendo, ognuno poteva almeno, porsi alcune domande sensate dopo aver letto Faurisson.
1.Perché, se fosse stato così semplice gasare milioni di ebrei con il solo uso di granuli di Zyklon B, non più grandi di un'aspirina, perché i tedeschi non avrebbero utilizzato questi metodi così semplici negli stessi paesi in cui vivevano questi ebrei: Ungheria, in Serbia, in Grecia, Francia, ecc... invece di trascinarsi dietro questi ebrei in migliaia di treni ingombranti e costosi attraverso tutta l'Europa, con innumerevoli complicazioni di sovraccarico attraverso le reti ferroviarie dal 1942 al 1944?
2. Mentre i tedeschi, per l'appunto, per la mancanza di mezzi rotabili, lasciavano viaggiare i loro soldati in carri bestiame che avevano ritardi di 21 a 23 giorni per arrivare al fronte orientale. Perché avrebbero dovuto tralasciare la loro azione militare per caricare degli ebrei in centomila vagoni e seimila locomotive, di cui la loro armata ne aveva un fortissimo bisogno?
Il trasporto degli ebrei in questione ha rappresentato per gli anni di guerra un percorso di milioni di chilometri. Se ciò era per portare questi israeliti sul territorio tedesco col solo scopo di liquidarli, perché i tedeschi non utilizzarono sul posto questi granuli di Zyklon B, minuscoli e per niente ingombranti, invece di ricorrere a interminabili trasporti per via ferroviaria?
3. I tedeschi, senza i loro lavoratori, partiti come soldati al fronte sovietico, dovevano sopportare grandi costi di milioni di stranieri, al fine che fossero mantenute in attività le loro fabbriche. Allora perché, in questo tale caso di necessità, avrebbero dovuto privarsi, gasandola, l'immensa manodopera ebrea, completamente gratuita ?
4. Perché inoltre i tedeschi, che avevano un grande bisogno di manodopera nella loro industria bellica, avrebbero dovuto licenziare questa manodopera, molto significativa, gasandola?
5. Infine, se è vero che tutti gli ebrei, o quasi, perirono gasati nei campi tedeschi, come si spiega che dopo la sconfitta del Reich nel 1945, arrivarono tutti guizzanti qualche due milioni di ebrei che erano stati nei campi di Hitler?

Certamente i 75.000 deportati ebrei consegnati dalla Francia ai tedeschi durante la guerra non avevano nessun motivo di ritornare, una volta liberi, nel paese che li aveva così maltrattati, Israele presentava più attrazioni. Ma essi erano accompagnati da tribù, di tutta ll'Europa detta liberata, specialmente da centinaia di migliaia di ebrei provenienti dall'Ungheria e da un milione, si, un milione !!! di ebrei provenienti dalla Polonia, preferendo mille volte Israele piuttosto che tornare alla loro vecchia casa, dove i comunisti vittoriosi erano già impegnati in nuovi programmi!
Se sono stati ammazzati tutti, o quasi tutti, da Hitler, come hanno fatto ad arrivare così numerosi alle rive di Tel Aviv?
Léon Degrelle

Zyklon B, minuscole pastiglie


Léon Degrelle ( Les soit disant chambres à gaz )
L’homme de la rue, évidemment, ne dispose pas des moyens de recherches que possède un professeur d’université. Il ne peut pas consacrer dix ans à des investigations. Mais, faisant réflexion, chacun pouvait néanmoins, après avoir lu Faurisson, se poser quelques questions de bon sens :
1) Pourquoi, s’il était si simple de gazer des millions de Juifs avec le seul emploi de granulés de Zyklon B, pas plus gros qu’une aspirine, pourquoi les Allemands n’avaient-ils pas utilisé sur place ces moyens, tout simples, dans les pays mêmes où vivaient ces Juifs, en Hongrie, en Serbie, en Grèce, en France, etc, au lieu de trimbaler interminablement ces Juifs dans des milliers de trains encombrants, coûteux, à travers toute l’Europe, parmi les complications inouïes des réseaux ferroviaires surchargés de 1942 à 1944 ?
2) Alors que les Allemands, précisément, manquaient de matériel roulant à tel point que leurs millions de soldats tardaient de 21 à 23 jours pour arriver, en wagons à bestiaux, au front de l’Est, pourquoi auraient-ils détourné de leur fonction militaire, pour charrier des Juifs, cent mille wagons et six mille locomotives dont leurs armées éprouvaient un besoin extrême ?
Le transbahutage des Juifs en question a représenté au long des années de guerre des millions de kilomètres de parcours. Si c’était pour amener ces Israélites sur le territoire allemand dans le seul but de les liquider, pourquoi les Allemands n’utilisaient-ils pas sur place ces granulés si peu encombrants de Zyklon B au lieu de recourir à d’aussi interminables déplacements par voie ferrée ?
3) Les Allemands, privés de leurs travailleurs, partis comme soldats au front soviétique, devaient amener à grands frais des millions d’étrangers afin que fussent maintenues en activité leurs usines. Alors pourquoi, dans un tel cas de nécessité, eussent-ils été se priver, en la gazant, de l’immense main-d’œuvre juive, gratuite celle-là ?
4) Pourquoi en outre, alors qu’ils éprouvaient, à un point si harcelant, un besoin de collaboration manuelle dans leurs industries de guerre, pourquoi les Allemands, organisateurs patentés, eussent-ils, en affamant ou maltraitant cette main d’oeuvre, ou en la gazant, commis la stupidité de réduire à rien le rendement de cette réserve de travail qui, de toute évidence, eût pu être considérable ?
5) Enfin, s’il est exact que tous les Juifs d’Europe, ou peu s’en faut, ont péri gazés dans les camps allemands, comment est-il explicable qu’après la défaite du Reich en 1945, aient pu arriver tout frétillants dans le nouvel État d’Israël quelque deux millions d’ex-locataires juifs des camps d’Hitler ?
Certes, les 75 000 déportés israélites livrés par la France aux Allemands pendant la guerre n’avaient aucun motif de retourner, une fois libres, dans le pays qui les avait si maltraités ; Israël présentait beaucoup plus d’attraits. Mais ils étaient accompagnés de tribus de toute l’Europe dite libérée, notamment de centaines de milliers de Juifs provenant de Hongrie et d’un million – oui ! un million ! – de Juifs de Pologne, préférant mille fois Israël au retour à leur ancien gîte, où les communistes vainqueurs se livraient déjà à de nouveaux pograms !
S’ils étaient tous, ou à peu près tous, morts chez Hitler, comment arrivaient-ils si nombreux, après 1945, aux rivages de Tel Aviv ?
Léon Degrelle

Prof. Robert Faurisson
Faurisson afferma:
Le sedicenti “camere a gas” e il presunto “genocidio nazista” degli Ebrei formano una sola e propria menzogna storica, che ha permesso una gigantesca truffa politico-finanziaria, di cui i principali beneficiari sono lo Stato d'Israele e il sionismo internazionale, e di cui le principali vittime sono il Popolo tedesco,   e l'intero Popolo palestinese. 

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